Giovanni Di Benedetto, UN’ARTE CHE SI IMPARA. Educazione e politica nell’Emilio di Rousseau
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L’Emilio di Rousseau ci presenta un’occasione unica per avviare una profonda e accurata riflessione sulla natura della conoscenza e dell’educazione. Il nostro è un momento storico in cui sembra di vivere in un eterno presente e nell’assenza apparente della possibilità di trasformazione della società attuale. Sembra che gli adulti abbiano dimenticato il compito e la responsabilità di costruire un sapere in vista di un mondo più giusto e più democratico.
Di fronte a questa deriva regressiva Rousseau, a tre secoli dalla sua nascita, indica la via per sviluppare un sapere che aiuti gli uomini e le donne a orientarsi nel mondo e che sia frutto di una ricerca e di una rielaborazione critiche. Il cittadino di Ginevra suggerisce strategie di resistenza, di sottrazione ai dispositivi disciplinari dell’attuale società della conoscenza e di costruzione di un’alternativa concreta e desiderabile. Ci ricorda che, nel modo in cui elaboriamo e veicoliamo conoscenza, la posta in gioco non è l’avviamento al lavoro o l’addestramento ad un impiego, ma fattori ben più importanti, che condividiamo con altri uomini e altre donne: innanzitutto apprendere l’amore per la vita e per il mondo nel quale ci siamo trovati a nascere.
Giovanni Di Benedetto insegna Filosofia e Storia nei licei. Ha già pubblicato i volumi Il naufragio e la notte. La questione migrante tra accoglienza, indifferenza ed ostilità (Milano, 2007) e L’ecologia della mente nell’Etica di Spinoza (Milano-Udine, 2009). È coautore del libro Luoghi d’artificio. Narrazioni della metropoli al tempo della crisi (Palermo, 2011). Suoi saggi e articoli sono comparsi su riviste e periodici italiani e stranieri, tra i quali Alternative per il Socialismo, Décalages: An Althusser Studies Journal, Perspektiven Internationale Zeitung, Guerre & pace, Segno.