La rivolta di Palermo. 8 luglio 1960 / di Rino Messina
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L’8 luglio 1960, in piena era Tambroni, Palermo è pronta a partecipare allo sciopero nazionale indetto dalla CGIL per protestare contro gli interventi polizieschi durante le manifestazioni popolari avutesi in altre città. La manifestazione comincia in forma del tutto pacifica, ma viene improvvisamente e senza spiegazioni interrotta dalle forze dell’ordine. Ne nasce una protesta che provoca disordini e danneggiamenti; le inevitabili reazioni di polizia e carabinieri determinano un crescendo che dilaga in tutto il centro città. Il bilancio finale sarà di quattro morti e una sessantina di feriti. Si instaura un procedimento penale contro più di cinquanta dimostranti, quasi tutti arrestati in flagranza, per radunata sediziosa e altri reati. Le condanne saranno numerose. Il libro approfondisce l’esame del processo nelle sue varie fasi, e ne ricava la possibilità di risalire a una ricostruzione dei fatti alternativa rispetto a quella operata in sede giudiziaria.
Rino Messina (1945), dopo aver presieduto per molti anni il tribunale militare di Palermo, ha concluso la sua carriera alla procura generale presso la Corte di appello della stessa città. Autore di numerosi saggi in tema di diritto e procedura penale, ha pubblicato Il Carminello nel piano dei Bologni (Flaccovio, 2003) e nel 2008 Il processo imperfetto. 1894: i Fasci siciliani alla sbarra (Sellerio). Per questa casa editrice ha scritto La strage negata (2015), La repressione postuma. Palermo 1866: una rivolta breve e il suo epilogo giudiziario (2016), Morte per acqua (2018), La memoria impedita (2021) e Carte Scalia. Un archivio non solo rivoluzionario (2022).