Dal 6 al 9 giugno, la casa editrice Istituto Poligrafico Europeo parteciperà con il proprio catalogo completo (esposto allo stand 82) alla decima edizione di Una marina di libri, il festival dell’editoria indipendente di Palermo, organizzata dal C.C.N. Piazza Marina & Dintorni, Navarra Editore e Sellerio. L’edizione 2019 della manifestazione si svolgerà nel suggestivo scenario dell’Orto botanico […]
Recensioni di PAROLE PRIGIONIERE. I graffiti delle carceri del Santo Uffizio di Palermo
Recensioni di “PAROLE PRIGIONIERE. I graffiti delle carceri del Santo Uffizio di Palermo”, a cura di Giovanna Fiume e Mercedes García-Arenal
PIO LA TORRE, UN GRANDE LEADER RIFORMATORE. L’intervista al docente universitario Tommaso Baris
Si è svolta ieri, ai Cantieri Culturali alla Zisa, promossa dall’Istituto Gramsci Siciliano, la presentazione del volume “Pio La Torre dirigente del PCI”, a cura di Tommaso Baris e Gregorio Sorgonà.
Una vita da comunista. Scioperi e lotte di Pio La Torre, di Gioia Sgarlata (la Repubblica Palermo)
A 37 anni dall’uccisione del politico siciliano, arriva nelle librerie “Pio La Torre, dirigente del Pci” a cura di Tommaso Baris e Gregorio Sorgonà, pubblicato dalla casa editrice Istituto Poligrafico Europeo nella collana di Saggi dell’Istituto Gramsci Siciliano.
Emigrazione e utopia del ritorno in Sicilia tra Otto e Novecento
Dopo aver indagato con il primo tomo il periodo che va dalla Rivoluzione francese all’Unità d’Italia, con il secondo da quest’ultima ai Fasci dei lavoratori, si passa all’odierna pubblicazione, edita nel 2017, che ha per sottotitolo “Dalla belle époque al fascismo” (1894-1943). In essa si affronta con ampia documentazione e disamina delle fonti primarie e secondarie l’età crispina, quella giolittiana e il ventennio fascista.
Sulle tracce palermitane dell’Inquisizione tra i graffiti nelle celle, di Manfredi Alberti (il manifesto)
«Parole prigioniere», un corposo saggio storico a cura di Giovanna Fiume e Mercedes García-Arenal. I contributi raccolti nel volume esaminano in particolare i graffiti prodotti dai prigionieri nelle celle di Palazzo Chiaromonte, sede dell’Inquisizione dal 1600 al 1782, anno in cui, sull’onda degli ideali illuministici che da tempo circolavano in Europa, Ferdinando IV di Borbone decretò la soppressione del tribunale siciliano.